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A fronte di una rinnovata attenzione per le questioni ambientali in un momento di crisi economica, che vede troppo spesso in contrapposizione le esigenze dell’occupazione e quelle della tutela, particolare importanza assumono tutte le forme di composizione degli interessi in chiave partecipativa.
Di estrema attualità  è dunque il tema degli accordi ambientali, strumenti strategici capaci di grande impulso nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile, secondo le chiare indicazioni comunitarie.
In molti Stati europei il ricorso a questi strumenti costituisce ormai prassi ma anche a livello locale grande interesse suscita l’adozione di accordi di programma, promossi da parte governativa e regionale come spinta potente alla risoluzione delle principali criticità  del territorio.
La diversità  del contesto si riflette sulla diversa disciplina e valenza di questi atti che costituiscono una tipologia a sé stante anche all’interno dei singoli ordinamenti. Netta la differenziazione tra letteratura economica e dottrina giuridica nell’analisi degli accordi ambientali: dal punto di vista economico, strumenti efficaci basati sulla “collaborazione volontaria e paritetica dei soggetti coinvolti”; sotto il profilo giuridico, un’alternativa valida ed efficace all’agire autoritativo della pubblica amministrazione.
Come si arriva alla stipulazione di un accordo ambientale, quali sono i principali problemi che esso pone sul piano teorico ed applicativo, quali le opportunità  fornite e quali i rischi?
A queste domande il convegno si pone l’ambizione di fornire risposta in un quadro che vede le istituzioni, interessate per prime a dare un contributo alla discussione e fortemente impegnate a tradurre la ricerca in applicazione concreta.
Gianna Di Danieli
Presidente Associazione Amministrativisti del Friuli Venezia Giulia