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Il principio di concentrazione del processo avanti un solo giudice -raccomandato dall’Unione europea e fatto proprio dal codice del processo amministrativo- involge la necessità  di proporre più domande, anche eterogenee ed anche in graduazione l’una con le altre, senza per questo non risultare contraddittorie, né indebolire la rappresentazione della situazione giuridica soggettiva fatta valere nel processo. La domanda di tutela di diritto viene ad intrecciarsi con la richiesta di protezione degli interessi, invocando effetti caduca tori, conformativi, ripristinatori, risarcitori in forma specifica o per equivalente, fin anche indennitari. Su tutto questo aleggia la questione del ricorso incidentale paralizzante, cioè il tentativo dell’aggiudicatario di un appalto di “delegittimare”, di far cadere il ricorso contro di lui proposto da altro concorrente, contestandone l’interesse ad agire, perché autore di un’offerta che dovrebbe essere esclusa o addirittura perché egli stesso non poteva partecipare alla gara. La stessa sentenza della Corte di Giustizia UE, Sez. X, 4 luglio 2013, sulla causa C- 100/12 ha riaperto un dibattito che era stata chiamata a chiudere.

Sul punto si confronteranno studiosi del processo civile e del processo amministrativo con lo scopo di dare tutela alle imprese ed alle amministrazioni aggiudicatrici nel delicato settore della commesse pubbliche, secondo il tema di quest’anno: usciere dalla crisi, usciere dalla P.A.?

Presiede: prof. Riccardo Villata (Università  di Milano)
Ne parlano: prof. Bruno Sassani (Università  di Roma Tor Vergata)
prof. Eugenio Picozza (Università  di Roma Tor Vergata)
prof. Andrea Crismani (Università  di Tireste)



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Il consiglio dell’Ordine degli
avvocati di Udine ha riconosciuto
n. 4 crediti nell’area del diritto
amministrativo