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“Ho dalla fronte in prospettiva la gran campagna del Frioli, alle spalle, et ai fianchi una quantità  di colli, tutti de vite coperti dove Bacco con inesausta vena dalle sue cime comparendo a paesani il pretioso dell’allegrezza tesoro versa fiumi abbondantissimi di saporotissimo et divinissimo nettare…”
Costantino Zorzi, 8 ottobre 1620.

Come gli abati di un tempo che seppero trasformare selve e boschi in sofisticati e complessi sistemi territoriali dove gli orti profumati di erbe officinali lasciavano spazio ai vigneti, gli uomini di queste terre, hanno ripreso a costruire il paesaggio, con la stessa sensibilità  di un tempo, consapevoli che i luoghi hanno un valore e che per questo diventano patrimonio comune, ben oltre le singole particelle catastali.

A conclusione di questo primo ciclo di workshops riguardanti la Pianificazione paesaggistica si propone di riflettere sui modi di costruire il paesaggio da parte delle popolazioni che lo vivono e di riconoscerlo come valore.
Nei precedenti appuntamenti è stata presentata l’attività  di ricognizione dei beni paesaggistici quale presupposto per la definizione degli obiettivi di qualità  e delle conseguenti prescrizioni d’uso. In questo appuntamento l’attenzione è più rivolta al territorio nel suo complesso, a indagarne gli elementi costitutivi e le morfologie, a riconoscere le relative connessioni.