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Il diabete mellito sta progressivamente incrementando la sua diffusione tanto da essere assimilabile ad una epidemia. In Italia, la prevalenza del diabete noto è stimata essere del 5,4%, ma esiste una quota di diabete misconosciuto, pari ad almeno il 50% di quello noto. La prevalenza aumenta con l’età, passando dal 2,8% nella classe di età 45-54 anni al 20,4% nelle persone con età superiore a 75 anni. Gli oneri sanitari per il diabete sono in gran parte determinati dalle cure specialistiche e dai ricoveri ospedalieri legati alle complicanze croniche (cardiovascolari, ictus, piede diabetico, IRC).

Il diabete interessa in regione il 6,7% della popolazione ed è tra le principali cause di cecità, insufficienza renale e cardiopatia ischemica. Una malattia sociale che va oltre l’impatto epidemiologico stante che investe la famiglia, le strutture sanitarie, l’assistenza, il mondo del lavoro e le istituzioni. I

Il Piano Nazionale per il Diabete ha voluto stabilire un preciso indirizzo sulle priorità da attuare in tema di prevenzione e di intervento, dando importanti indicazioni da recepire a livello di ogni singola Regione. Il sostegno alla salute non può essere però solo la presa in carico di una o più patologie, ma deve invece basarsi sulla consapevolezza da parte del cittadino, con l’obiettivo di creare condizioni di vita favorevoli al mantenimento della salute e all’acquisizione di stili di vita sani. Ciò deve trasformarsi in un impegno per tutte le componenti della società ed in particolare delle istituzioni e degli operatori sanitari per garantire interventi di prevenzione, diagnosi precoce e cura individualizzata attraverso il coinvolgimento dei mass media e delle società scientifiche e professionali.

L’evento è organizzato in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, con lo scopo di sensibilizzare gli amministratori, gli operatori sanitari e la popolazione sul diabete, sulla sua prevenzione e gestione.