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Le Regioni settentrionali d'Italia condividono la responsabilità  gestionale di buona parte dell'arco alpino e di una tra le più vaste e popolate pianure d'Europa. Fenomeni di abbandono da un lato e sovracrescita dall'altro hanno prodotto una diffusa discrasia territoriale, che diventa sostenibile nella dissoluzione dei paesaggi. Lo studio di processi dinamici orientati è tema fondamentale della Scienza della Vegetazione a impostazione geosinfitosociologica. L'individuazione delle serie dinamiche della vegetazione, con le rispettive tappe mature e stadiali, delimita spazialmente le unità  di paesaggio quali aree equipotenziali del territorio e elementi costitutivi del paesaggio, corrispondenti agli "ambiti omogenei" cosଠcome previsto dal D.Lgs. 42/2004 e successive integrazioni e modifiche.
I vari livelli di astrazione, resi possibili dalla organizzazione gerarchica del metodo fitosociologico, lo rendono adatto alle varie scale d'intervento. La redazione dei piani paesaggistici (artt. 131-135 della Parte II "Beni paesaggistici" del D.L.gs. 42/2004 modificato e integrato dal D.Lgs. 63/2008), alla quale sono chiamate le Regioni, se organicamente integrati alla Rete Natura 2000, porteranno un apporto fondamentale al riequilibrio dei territori e al miglioramento della funzionalità  ecologica.